Renata Tebaldi approdò a San Marino quasi per caso. Ad introdurla gradualmente alla relazione con la nostra realtà fu l’amico indimenticabile Valentino Bertinotti. Cultore tenace ed attento di canto operistico, per sua propria sensibilità e formazione, assorbita fin dalla più giovane età nell’ambiente famigliare e nel clima culturale di quella Rimini di un tempo che faceva del melodramma vanto di conoscenza. Una città dove nacque e visse per molti anni prima di stabilirsi definitivamente nella nostra Repubblica della quale acquisì anche la cittadinanza. L’incontro di Valentino con Renata avvenne nello spirito più puro dell’estimatore, folgorato da tanta arte, divenuto sostenitore quasi intransigente, nel pubblico dualismo Tebaldi-Callas di quegli anni. Vocato nel trascorrere del tempo, ad apprezzare con crescente passione le sublimi doti interpretative della grande Cantante, fino ad immedesimarsi sempre più con un entusiasmo, che lo portava ad essere un intenditore di indubbia esperienza. Divenne di Lei un “esegeta” fedelissimo pronto ad ogni necessità pur di presenziare alle tanto ricordate recite che si avvicendavano sui palcoscenici dei Teatri più prestigiosi dell’Italia e di altre nazioni.
Valentino non era solo un cultore fuori dal comune; sapeva raccontare a tutti, anche ai profani il perché del “bello” in un passaggio canoro, ed evidenziare, con parole appropriate, quanta maestria e abilità erano indispensabili per raggiungere certi livelli di sublimazione. Organizzava a casa sua, vere e proprie serate di ascolto, attraverso un vastissimo repertorio di dischi e registrazioni, quasi eseguisse un compito missionario che gli imponeva di fare proseliti e sostenitori, divulgando e spiegando la musica operistica. Al centro di tutto questo primeggiavano sempre nelle sue parole la descrizione della voce e la figura di “Renata” così, come confidenzialmente la nominava.
Ed a poco a poco ognuno cominciava ad affinare sentimenti ed emozioni ed a educarsi al piacere dell’ascolto. Almeno così è stato per me. A compimento di questa “pedagogia” serale, che ora ripercorro nella mia memoria con una certa nostalgia, per tante ragioni.
Renata trascorreva un buon tratto di Estate, in vacanza, presso il Grand Hotel di Rimini. La ricordo ancora bella ed elegante nella luce del tardo pomeriggio marino, con un largo cappello che la rendeva ancor più imponente ed affascinante. Passeggiava con naturale lentezza accompagnata da Tina e da Valentino, nella cornice un po’ retrò, del Lungomare di Marina Centro, fermandosi ogni tanto, a conversare con delicata gentilezza, ad intrattenersi con le persone che riconoscendola, desideravano salutarla.
Quando Renata cominciò a frequentare, più assiduamente San Marino, si era già formato un gruppetto di ammiratori, preparato per accoglierla, essere onorati di conoscerla più profondamente, condividere con Lei mille momenti di reciproca stima, inaugurare a poco a poco i sentimenti della confidenza che cancellavano ogni separazione o soggezione verso la grande Artista. Giocò, in questo rapporto, la sincera ammirazione per il nostro Paese, che ripetutamente esternò con parole alte che ancora oggi ci inorgogliscono, come fummo noi tutti singolarmente gratificati di essere considerati suoi amici .
Il 1° Aprile 1988 fu invitata a presenziare alla cerimonia di insediamento della nuova Reggenza di cui lo scrivente era parte.
Rimase straordinariamente colpita di ciò che vide, e colse l’occasione, in una breve ed improvvisata intervista per trasmettere, con concetti semplici ma profondi, ciò che effettivamente aveva provato. Disse: “E’ stata una giornata molto suggestiva e commovente quella da me vissuta; subito mi sono sentita coinvolta nel significato storico di tutto quello che è sfilato davanti ai miei occhi e voglio dire un sentito “grazie” alla Eccellenza Rosolino Martelli per avermi voluta ospite tra i suoi amici più cari. E’ davvero un Paese straordinario che testimonia quotidianamente il suo storico passato; toccante è l’ospitalità dei suoi abitanti come è toccante la genuinità dei sentimenti, quando vengono concessi…cose rare oggi! Io tutto questo l’ho ricevuto e mi è stato di grande conforto anche perché non è stato l’omaggio a Renata Tebaldi, la cantante famosa, ma a Renata l’ospite. E così, dopo aver girato il mondo per anni, quando mi sono resa conto della realtà umana di questa piccola Repubblica, ho deciso di non limitare la mia presenza al solo periodo estivo… ho affittato un appartamento a Borgo Maggiore e lì vivo da quattro anni gran parte del mio tempo”. E così fu, quasi ininterrottamente fino al 2004.
Rimase altresì, mirabilmente affascinata dalle bellezze naturali del nostro paesaggio che osservava, con silenziosa e meditativa attenzione, dal grande terrazzo della sua casa, da cui scorgeva la “magia” dei tramonti, lo “splendore della luna piena” dietro le tre torri illuminate.
Il rapporto con Renata si consolidò sempre più ed anche le frequentazioni degli amici sammarinesi divennero più fitte. Tante le occasioni che segnavano determinate ricorrenze. Festività, compleanni e anniversari; gioiose serate trascorse, a casa dell’uno o dell’altro, a rivisitare episodi, ricordi, aneddoti, che ripercorrevano momenti significativi; ma tante altre volte la traccia della memoria era guidata proprio da Renata, sostenuta in questo dalla grande mole di documentate reminiscenze fornite alla conversazione che si svolgeva, dalla inseparabile, insostituibile e fedelissima Tina che sempre al suo fianco, ne fu collaboratrice e prezioso sostegno.
Quando la salute di Renata cominciò a segnare i primi seri condizionamenti, essendo quasi per necessità costretta a limitare la sua piena autonomia, divenne frequente il passare insieme interi pomeriggi di tante domeniche invernali. In quelle circostanze un po’ segnate dalla malinconia che traspariva nella scorrere delle parole di Renata e dalla voce che comunicava un tono più sommesso, avemmo ancora il privilegio di ascoltare, in prima persona, le testimonianze affascinanti di grandi momenti della sua carriera; valutazioni profonde e inedite delle sue esperienze artistiche in vari contesti internazionali. Gli incontri con grandi personalità della cultura, dello spettacolo, del cinema citando anche protagonisti della mitica Hollywood, degli anni ruggenti, ricevimenti a cui partecipava come ospite ambita di uomini di Stato di ogni continente che furono figure preminenti, protagoniste della Storia e delle cronache del XX° secolo.
Rammentava in particolare l’incontro con il Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, avvenuto durante il lungo soggiorno americano, quando fu l’indiscussa interprete per diverse stagioni, dal 1955 al 1973, al Metropolitan di New York e in numerose altre prestigiose sedi americane.
Renata concluse la sua carriera, congedandosi dalla attività artistica con un Recital alla Scala di Milano tenuto il 23 maggio 1976. In quello stesso luogo dove l’11 maggio 1946, all’inizio del suo splendido cammino, fu l’ammirata protagonista di un concerto diretto dal grande Arturo Toscanini.
Rosolino Martelli
Vice Presidente Fondazione Renata Tebaldi