Biografia

Renata Tebaldi

Renata Tebaldi nasce il 1° febbraio 1922 a Pesaro, ma trascorre la sua infanzia a Langhirano, in provincia di Parma. Inizia gli studi di canto al Conservatorio di Parma con Ettore Campogalliani, ma deve la sua formazione soprattutto all’illustre soprano Carmen Melis, con la quale si perfeziona al Liceo Musicale Rossini di Pesaro.

Debutta il 23 maggio 1944 al Teatro Sociale di Rovigo come Elena nel Mefistofele e l’anno dopo è al Regio di Parma (La Bohème, L’Amico Fritz e Andrea Chénier) e al Verdi di Trieste (Otello).

L’11 maggio 1946 partecipa al concerto di riapertura della Scala di Milano diretto da Arturo Toscanini, che conia per il suo intervento nel Te Deum di Verdi il leggendario attributo di “Voce d’Angelo”. In quell’anno debutta alcuni suoi cavalli di battaglia, come Lohengrin (Parma), Mefistofele (Margherita, Milano), Tosca (Catania). Nel 1947 è alla Scala per I Maestri Cantori, dove tornerà in opere diverse per altre nove stagioni, sino al 1960. Debutta anche all’Arena di Verona (Faust), all’Opera di Roma e al San Carlo di Napoli (La Traviata e Tannhäuser), teatro destinato a diventare la sua autentica roccaforte per l’Italia.

Parallelamente ai titoli del grande repertorio (oltre ai citati, Falstaff, Aida, Adriana Lecouvreur, Forza del destino, Messa da Requiem di Verdi), affronta per un breve periodo diverse rarità e ruoli in seguito abbandonati, come Don Giovanni (Donna Elvira, Lisbona, 1949), L’Assedio di Corinto di Rossini (Firenze, 1949), Olimpia di Spontini (Firenze, 1950), Giulio Cesare di Händel (Pompei, 1950), Giovanna d’Arco di Verdi, Fernando Cortez di Spontini (entrambi a Napoli, 1951), Le nozze di Figaro (Contessa, Napoli, 1952), Guglielmo Tell di Rossini (Firenze, 1952), Cecilia di Refice (Napoli, 1953), La Wally di Catalani (Milano, 1953), Eugenio Onegin (Milano, 1954).

Nel 1955 debutta con Otello al Metropolitan di New York, dove sarà di casa sino al 1973, dando inizio alla sua importante carriera americana, che l’ha vista affrontare nuove opere destinate ad entrare nel suo repertorio, come Simon Boccanegra (San Francisco, 1956), Manon Lescaut (Chicago, 1957), Fedora (Chicago, 1960), La Gioconda (New York, 1966), La Fanciulla del West (New York, 1970). È ospite dei maggiori teatri internazionali e, nonostante i prevalenti impegni americani, torna più volte in Europa, al Liceu di Barcellona (debutto in Madama Butterfly, 1958), alla Staatsoper di Vienna, all’Opéra di Parigi, al Covent Garden di Londra.

La sua ultima apparizione italiana in un’opera è al San Carlo di Napoli nel 1968, in Gioconda, mentre l’addio alle scene avviene al Metropolitan nel 1973 in Otello. Prosegue l’attività a livello concertistico, in Italia e all’Estero. Con un recital trionfale alla Scala, il 23 maggio 1976, si congeda dall’attività artistica.
Tornata definitivamente in Italia, vive tra Milano e San Marino, dove si spegne il 19 dicembre 2004.