Il Corso di Canto

Il ricordo di Stella Salvati, partecipante al corso

 

Se ripenso al Corso Internazionale di Canto tenuto da Renata Tebaldi a San Marino nel settembre del 1985, corso al quale ho avuto l’onore e il privilegio di prendere parte, mi rendo conto, non soltanto degli anni trascorsi, ma soprattutto di quanto questa esperienza abbia significato per me. Fui ammessa a partecipare in seguito a un concorso, del quale resta ancora viva in me l’emozione indicibile di cantare davanti alla più grande cantante del mondo.
Tornando col pensiero a quei giorni, la prima parola che mi viene in mente è: generosità. Generosità di questa artista unica che conosceva una sola maniera di vivere: donare se stessa, la sua voce, i suoi consigli, le sue energie, il suo tempo.
Nel corso delle settimane il legame tra noi allievi, e tra tutti gli allievi e lei, si faceva più forte, perché la Tebaldi possedeva il dono rarissimo di saper riunire le persone, di renderle più amabili, più cordiali, nonostante le inevitabili difficoltà dovute, per esempio, a incomprensioni di carattere … linguistico.
I giorni trascorrevano in modo ordinato, eppure sempre diversi. E noi tutti, poco a poco, ci rendevamo conto che eravamo divenuti amici. Quando si trattava del Canto, Renata non conosceva né fatica, né fame, né sete. Ad ogni nostra richiesta di prolungare la lezione, o di anticiparla, per ‘rubarle ‘ qualche minuto in più, lei non si è mai sottratta. Si divertiva anche a farci ascoltare i passaggi più impegnativi, grazie a quella voce ‘sovrumana’ che sembrava rendere tutto più facile. Si cimentava a cantare tutti i ruoli, interpretando per esempio Carmen o Dalila, personaggi ai quali donava un fascino tutto particolare, straordinario.
L’altro grande segreto di Renata era la sua estrema semplicità: niente di costruito, di preordinato. Aveva la meravigliosa capacità di essere sempre se stessa, sulla scena, nella vita. Sempre la medesima trasparenza che la guidava quando si trattava di trasportarci nel mondo dell’Arte, o di trascorrere delle serate spensierate insieme a noi, seduta alla nostra tavola: una di noi.
E questa era anche la sua estrema grandezza. Giovane con i giovani, amica tra gli amici, assorta in preghiera in parrocchia, dove univa la sua voce preziosa ai semplici canti dell’assemblea.
Dopo tanti anni, il ricordo, seppur pieno di nostalgia, ne è più vivo che mai.
I consigli tecnici o interpretativi divenivano realtà grazie ai suoi esempi. La donna e l’artista coincidevano in lei in modo perfetto, in una stupefacente unità. Qualcosa che, nel mondo dell’arte, non si è mai più ripetuto.
A questo periodo ‘magico’ fece seguito un ulteriore corso autunnale riservato a pochissimi tra noi. Fu un incontro ancora più suggestivo. L ’esiguità del gruppo, l’incanto del luogo invitavano a una maggiore riflessione, approfondivano l’intimità delle amicizie, ed io ero doppiamente felice, perché la pianista accompagnatrice, stavolta, era mia madre, Rosina Bernabei, nota concertista e ammiratrice da sempre della Tebaldi.
Io so che l’esperienza artistica e umana di questi giorni irripetibili resterà indelebile nella mia memoria.
Grazie Renata, indimenticabile Maestra, amica preziosa, vera grande Artista.