“… e se fosse la Renata ad ascoltarti, potrebbe darti dei consigli per proseguire gli studi del canto lirico…”
Era il 1988, avevo 17 anni, e con questo invito Valentino Bertinotti, suo amico di vecchia data e ammiratore, mi suggeriva di incontrare la grande “Renata Tebaldi” che soggiornava spesso a San Marino.
La contattai telefonicamente e fu un’emozione grandissima sentire la sua voce. Si rese subito disponibile e mi chiese di raggiungerla a Milano, dove in quel periodo si trovava.
Non mi sembrava vero, Lei, il mito assoluto del “Bel Canto”, mi aveva concesso un’audizione in esclusiva!!! Il 1° gennaio 1989, nella sede degli Amici del Loggione del Teatro alla Scala, avvenne il nostro primo incontro e fu proprio un prezioso regalo di compleanno, il giorno prima avevo compiuto 18 anni.
“…Barbara che piacere, sai ho sentito tanto parlare di te, finalmente ci incontriamo!”, queste le sue parole.
Non sapevo cosa dire, Lei che diceva di aver sentito parlare di me…..il cuore mi batteva fortissimo, la guardavo… Lei, bellissima ed elegantissima.
L’accompagnava una Signora…la cara Tina, e l’inseparabile barboncino New!
La Signorina, così desiderava essere chiamata, mi strinse le mani, credo fossero due ghiaccioli per l’emozione, e in un attimo mi avvolse il suo calore , la sua grande dolcezza ed umanità. Quando cantai per Lei ero tranquilla, senza timori e paure. Era seduta in prima fila ed aveva uno sguardo dolce e materno; davvero incredibile come riuscisse a far sentire le persone a proprio agio. Qualche fila più indietro, alla sua sinistra, c’era anche Tina che mi scrutava da sopra gli occhialini appoggiati sul naso.
… poi disse ancora: “…bene Barbara la tua bella voce non può essere tenuta sotto una campana di vetro e deve essere coltivata, quando sarò a San Marino posso darti dei consigli, sai normalmente non faccio lezione però se ti va possiamo vederci.”
Ero stupita, sconcertata, non credevo alle mie orecchie e una miriade di emozioni mi invasero. Renata Tebaldi si rendeva disponibile a darmi dei consigli! Non esitai, Le risposi subito che ne sarei stata davvero onorata e La ringraziai infinitamente.
Il grande soprano mantenne la promessa e con immensa generosità, mi accompagnò in un percorso raro, forse unico: intonava solo per me e con me le arie di Verdi, Cilea e Puccini del quale diceva “…le sue melodie sono così sensuali…”.
Anche Tina era sempre presente, sempre indaffarata nell’arte della maglia, e ogni tanto alzando lo sguardo sopra gli stessi occhialini mi guardava cantare; ovviamente c’era anche New.
Erano pomeriggi fantastici trascorsi insieme nella musica.
Durante le piccole pause, la Signorina mi raccontava: di come Mario Del Monaco gareggiava con Lei in potenza di voce; come Franco Corelli doveva essere sempre incoraggiato ad entrare in scena, poi però, arrivato sul palcoscenico la rubava a tutti “…bello e bravo com’era!”; di quando in America, durante la stagione al Met, rifiutava gli inviti ad uscire di colleghi che, invece di riposarsi e concentrarsi per le rappresentazioni, preferivano la bella vita; del rispetto e amicizia che La legava a Maria, così chiamava la Callas; di tanti aneddoti da Lei vissuti in scena con i vari colleghi.
Mi sentivo veramente privilegiata e lo sono stata davvero. Senza nemmeno rendermene conto assorbivo ogni sua frase, ogni suo sguardo, ogni suo respiro.
Oggi quando penso a Lei alla grande Artista e Donna è come aprire uno scrigno di preziosi “gioielli” che è giusto condividere con quelle persone che La amano ed amano l’Arte del Canto a cui Lei ha donato tutta se stessa.
La Fondazione Renata Tebaldi, che Lei ha voluto e di cui ho l’onore di far parte, mi dona la possibilità di contribuire al ricordo sempre vivo di questa grande Artista.